Inverno in Pavia
E’ autunno inoltrato a Pavia, sono in casa e sento freddo; non fa troppo freddo, ma lo si percepisce accentuato a causa dell’umidità.
Ti siedi in casa e ascolti il gorgogliare dei termosifoni che, appesi ai muri, compongono una calda sinfonia assieme alle caldaie che ronzano in sottofondo.
Il freddo a Pavia non è eccessivo, ma l’umidità costante dell’ambiente amplifica ogni sensazione, i termotecnici sono una figura mitologica, di loro ci si ricorda in estate e in inverno, ma anche loro possono poco contro l’umidità.
Il “canal”, nomignolo indigeno del “nòs tisin”, il fiume che delimita la città a sud, genera una grande umidità, grande fiume dal lungo percorso con effetti caratteristici sulla città.
Come dicevo nel titolo, è quasi inverno, la prima neve si è già fatta ammirare, la nebbia sempre più spesso appare, anche se oramai non è più come una volta, ora è evanescente, appare, scompare, ammalia come sempre come solo lei sa fare, ma per periodi più brevi di una volta, latita, quasi non la si vede, ma c’è si vede e si percepisce anche dopo che è svanita.
Pochi giorni fa un amico carissimo, Walter Vai, ha presentato un libro fotografico sulla nebbia di Pavia, opera che la dice lunga sul rapporto nebbia e cittadini.
E’ amore, si il rapporto fra i pavesi e la nebbia è solo amore, niente odio, a lei si perdona ogni cosa, anzi di più, il pavese anela la nebbia, se non c’è manca, e quando c’è… beh la respira, la inala, la vuole sentire dentro, vuole lasciarsi permeare da questo effetto della natura che dire splendido è poco.
Visitare la città quando il tempo è grigio e la pioggia dissolve la nebbia è un’avventura, che all’imbrunire diventa un viaggio mistico in un centro città che ti rapisce e ti riporta in una epoca indefinita.
Se ascolti bene potrai sentire i fantasmi di un tempo passato, anche loro innamorati della città, è una esperienza da fare, fra i vicoli ti aspetti a ogni curva un cavaliere, un fantasma.
Ah Pavia, Pavia, difficile credere che sia meta solo di eruditi turisti, venite, venite a vedere quanto è fascinosa la città dei Re e degli Imperatori, la città che c’è da sempre e per sempre, cambia padrone, cambia ruolo, ma la cultura e la nebbia sono le cifre della città.