Lo spirito del Natale
Lo spirito del Natale.
Esiste ancora o è assopito oppure soffocato in un mare immenso di informazioni, terrificanti e paurose, con giornalisti che provocano incubi ad occhi aperti ?
Ora cosa resta dello spirito del Natale?
In questo inizio di secondo millennio cosa resta di quelle favole, di quelle storie di vescovi, di personaggi mitologici più o meno fantasiosi che regalano allegria ai bambini ,di quell’uomo vestito di rosso, in certe culture vestito di verde, che si cala dal cammino di notte e porta doni? Cosa è rimasto? Da cosa è stato sostituito?
Viviamo adesso circondati da: pubblicità, nozioni, informazioni che annichiliscono lo spirito del Natale; ora tutto è basato sul costo, sul dare quel che mi posso permettere, ma se è poco allora, ecco, darò di più.
Può essere poco un regalo fatto col cuore? Che valore ha, quanto costa, quanto vale ,come faccio a stabilire il prezzo di un regalo fatto col cuore ?Si riesce ancora oggi a fare un regalo col cuore, col sentimento o pensiamo solamente alla 13ª, a quanto incasserò, a quanto mi costerà, a quanto potrò spendere, a quante rate? Ha senso un regalo basato sul numero di rate? Ma il regalo di Babbo Natale era per allietare lo spirito dei bambini e le famiglie ,attorno al focolare, avrebbero dovuto gioire della gioia dei bambini. Invece ora, non so … non mi sembra sia ancora così. Adesso tutto ha un prezzo. Una persona gioisce perché riconosce il valore di un bene, se non riconosce il bene, se non ne conosce il valore, non gioisce.
Così il bene ha perso l’anima o forse l’anima l’ha persa chi ha fatto quel regalo.
Ma siamo ancora in grado fra tutti, di regalare un gesto, un pensiero ,una carezza?
Riusciamo a fare un regalo che non sia un regalo su base economica?
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Il Natale ora è assopito, direi sotto una coltre di neve, ma non sta nevicando, quindi forse, il Natale é anestetizzato da un esagerato volume di informazioni inutili che ci arrivano da ogni parte?
Televisione, telefoni, computer ,tutto veicola pubblicità.
Sì, le chiamiamo informazioni, ma in realtà tutto ormai è uno spot pubblicitario squallido, volgare e truffaldino. Non ha un grande senso, però è così .Purtroppo siamo riusciti a rovinare il Natale dei ragazzi , a togliere la magia, lo abbiamo trasformato in qualcosa d’altro: in un mercimonio .Ora abbiamo tutti i simboli, abbiamo il ricordo, abbiamo i dolci ,i giorni di festa, però non abbiamo più il significato di queste cose .
E’ un problema perché il Natale nasce come un periodo carico di significato. Era un periodo in cui il freddo si faceva pungente e le famiglie erano costrette a stare in casa per le strade disagevoli e quindi c’era quel ritrovarsi obbligatoriamente tutti insieme e invece che farne una tragedia, lo si festeggiava facendo dei piccoli regali ai bimbi, e vedere quei bimbi scartare con gioia i regali e giocare con queste novità era bello anche per gli adulti ;era un qualcosa fatto senza pensare al costo. Una cosa modesta ma sincera ,un qualcosa fatto col cuore dove l’anima splendeva fra le mura alimentata dalle risate dei bambini. Ora l’anima non risplende più. Se suggerisci un po’ di intimità casalinga ti guardano male ,non capiscono, non ricordano, preferiscono credere
di godersi la vita spendendo e spandendo. Ah che bello! facciamo le cicale ,perché fare le formiche? Beh ,anche le formiche si godono la vita e forse ancora di più: sono un gruppo unito che si aiuta ,che si vuole bene, che costruisce qualcosa assieme.
Il Natale anestetizzato ,l’anima ce l’ha, ma è profondamente assopita. Che peccato aver vissuto mezzo secolo per arrivare a sentire il silenzio.
Per arrivare a non sentire più le risate dei bambini.
Non ci sono giochi ,non c’è stupore ,ci sono le rate, ci sono i debiti, ci sono i consigli che agevolano la scelta di cose costose ma… alla portata … con qualche rata. No, non sono triste per questa situazione. La percepisco ,la vedo, la valuto, la studio ,ne terrò traccia nella mia mente.
Spero d’avere ancora una vita lunga per poter dire :ah mi ricordo com’era negli anni 2000,tutto silente, le case al buio senza le risate illuminanti dei bimbi: la tristezza.
La tristezza ha un suono, il suono del silenzio, le risate dei bambini che mancano nel giorno di Natale. Andiamo avanti, guardiamo cosa ci riserverà il futuro: peggio di così, meglio di così …vedremo. Però scalda il cuore il ricordo dell’emozione dello spirito del Natale .