La linfa dell’Oltrepò
Dolci colline che paiono disegnate da bambini, strette valli dove ci si sente protetti.
Vigneti ovunque, il tempo rallenta, le colline cambiano aspetto.
Ti avvicini e poi ti addentri nelle valli e percepisci che la tua giornata di relax sarà magica.
Tutti producono vino, alcuni meglio di altri. Ho accettato l’invito di amici ad una degustazione di vini ,sapevo già che sarei stato bene, ma non sapevo ancora quanto, non conoscevo l’azienda ospite.
Raggiunto e superato Broni, mi addentro nella Valle dello Scuropasso “sciarpass” in dialetto, e in certi posti dove i colori, i sapori, gli odori sono immutati nel tempo, riscoprire il dialetto e provare a parlarlo è certamente uno sforzo da fare.
Ad un certo punto, dopo una serie di curve dolci come le colline, ecco l’azienda Cà del Santo. Accolto dagli amici già sul posto e dai titolari ,scopro che la coppia che ci accoglie sono marito e moglie, il contadino è lei e lui è un noto enologo della zona; ecco, ora le aspettative sono alle stelle.
Guardo gli amici che mi hanno invitato, sorrido, entro. Una parata di “barrique” è nascosta da migliaia di bottiglie che saranno “metodo classico”, uno spettacolo raro.
Si aprono le danze o meglio le bottiglie, e si scopre l’estro e la fantasia, la voglia di sperimentare dell’enologo, un crescendo di bollicine, una libidine gustativa.
Una pausa di riflessione e si passa ai Rossi, si, con R maiuscola, quei rossi la meritano: profumi intensi, abbinamenti arditi, risultati eccezionali; Carlo Saviotti dà sfoggio di grande maestria nel creare vini sorprendenti, eleganti e folli.
Conclusa la degustazione si riprende la via di casa con la certezza di tornare perchè la varietà e la qualità dei vini non si può descrivere, si deve provare.
Segnatevi Cà del Santo fra le tante aziende di alta qualità dell’Oltrepò Pavese, fatevi un regalo passate a trovarli mentre vi rilassate in collina.