Iniziamo a parlare di turismo
Camminare per le vie del centro significa ascoltare, accidentalmente, frazioni di frasi dette in mille lingue. Cammini verso la tua destinazione, e pensi a chi hai incrociato. Forse genitori di studenti stranieri, venuti a trovare il figlio, forse turisti.
Il turismo d’arte, il turismo culturale, non ha stagione. Al turismo pavese non serve nè la neve nè il sole, è un turismo diverso.
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I turisti a Pavia
Lenti si muovono per la città, mappe alla mano, i luoghi da visitare già decisi, ogni tanto li vedi smarriti in quelli che per loro sono vicoli, e per noi la strada di casa. Li guardi e sorridi, a seconda di dove sono, sai già cosa cercano, sai già dove vogliono andare. Le mete sono le solite: il Duomo, San Michele, San Pietro in Ciel d’Oro, San Teodoro. Le meraviglie di Pavia sono molte altre ancora, ma tant’è i turisti cercano le solite, alcune le vedono perchè non si possono proprio evitare, il Ponte ed il Castello, ma tante tantissime passano inosservate ai più.
Peccato, però comprensibile.
La nostra città è così ricca di storia che per visitarla a dovere servono alcuni giorni; noi per primi, residenti, diamo per scontato tutto o quasi e abbiamo smesso da tempo di stupirci, di meravigliarci, non ricordiamo neppure le personalità incredibili che nel passato hanno camminato nelle nostre vie, frettolosi e distratti andiamo da un punto all’altro, non alziamo la testa e non capiamo perchè la nostra sia detta la città delle cento torri.
Dovremmo imparare dai turisti che si muovono lenti, alla ricerca di un passato che ancora non è passato a Pavia.
La bellezza di Pavia
La normalità della bellezza di Pavia, fa sì che neppure si punti sul turismo, non lo si considera più di tanto, un qualcosa di occasionale; il pensiero comune è “ c’è, va bene, noi facciamo il nostro, loro ( i turisti ) se passano va bene altrimenti pace”.
Un vero peccato questo pensiero comune, perchè una città come Pavia e il suo territorio circostante, sia Oltrepò che Lomellina, potrebbero facilmente attrarre turisti, con ovvio incremento dei posti di lavoro e del benessere in generale.
Noi pavesi vittime di noi stessi, della nostra forma mentis, abituati a fare da soli o in piccoli gruppi; con questa impostazione mentale il turismo diventa una sfida più che una opportunità, basterebbe qualche piccolo aggiustamento e si potrebbe cambiare la situazione.
Io da Pavese follemente innamorato di questi luoghi provo e proverò a valorizzare sempre più la città e il suo magnifico territorio.
Suggerimenti
Quali suggerimenti per una città turistica come Pavia che ha bisogno di incrementare il flusso di turisti, proporrei il primo forse semplice, forse banale, ma disatteso suggerimento: la cartellonistica stradale specialistica per i turisti.
Quella attualmente in uso è: illeggibile, dispersiva, posizionata troppo in alto, è raffigurata tutta la città in dimensioni minuscole con conseguente impossibilità a leggere il nome delle vie.
La cartellonistica dovrebbe avere: mappe più precise e mirate.
Con spiegati i singoli monumenti grazie ad una didascalia vicina al monumento stesso, ad indicare anche il successivo per vicinanza, creando così un percorso guidato della città con note illustrative che rendendo più comprensibile ciò che si vede.
Sicuramente poi il discorso potrebbe essere ulteriormente sviluppato, ma già questo potrebbe essere un inizio.
Altre idee verranno in seguito.
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Crediti fotografici: Lucia Magni